
Il Comitato per i Medicinali per Uso Umano CHMP dell’Agenzia Europea per i Medicinali ha raccomandato l’approvazione in UE di trastuzumab deruxtecan, di Daiichi Sankyo e AstraZeneca, come monoterapia per il trattamento di pazienti adulti con adenocarcinoma dello stomaco o della giunzione gastroesofagea HER2-positivo avanzato, che abbiano ricevuto un precedente trattamento a base di trastuzumab. Trastuzumab deruxtecan è un anticorpo farmaco-coniugato specificamente ingegnerizzato per essere diretto contro il recettore HER2. Il CHMP ha basato il proprio parere favorevole sui risultati degli studi di fase 2 DESTINY-Gastric02 e DESTINY-Gastric01. Condotto su pazienti provenienti dal Nord America e dall’Europa, i risultati aggiornati dello studio DESTINY-Gastric02 mostrano che il trattamento con trastuzumab deruxtecan ha portato a un tasso di risposta obiettiva confermata (cORR) del 41,8% (intervallo di confidenza del 95%: 30,8-53,4), come valutato dalla revisione centrale indipendente. La durata mediana della risposta è stata di 8,1 mesi (IC al 95%: 5,9-Non stimabile). La sopravvivenza globale mediana è stata di 12,1 mesi (IC al 95%: 9,4-15,4). I risultati primari dello studio di fase 2 DESTINY-Gastric02 sono stati presentati al Congresso della Società Europea di Oncologia Medica 2021, e poi aggiornati all’ESMO 2022.
Nello studio DESTINY-Gastric01, condotto su pazienti provenienti da Giappone e Corea del Sud, il trattamento con trastuzumab deruxtecan ha determinato un ORR del 51,3% (IC al 95%: 41,9-60,5), rispetto al 14,3% (IC al 95%: 6,4-26,2) con la chemioterapia (irinotecan o paclitaxel), come valutato dall’ICR (p<0,0001). L’ORR confermata – uno dei principali risultati di efficacia – è stato del 42,0% (IC al95%: 33,0-51,4) con trastuzumab deruxtecan rispetto al 12,5% (IC al 95%: 5,2-24,1) con la chemioterapia, come valutato dall’ICR. I pazienti trattati con trastuzumab deruxtecan hanno anche registrato una riduzione del 40% del rischio di morte rispetto ai pazienti trattati con la chemioterapia (hazard ratio HR 0,60; IC al 95%: 0,42-0,86, p=0,01) con una OS mediana di 12,5 mesi (IC al 95%: 10,3-15,2) contro 8,9 mesi (IC al 95%: 6,4-10,4). L’analisi primaria è stata pubblicata sul The New England Journal of Medicine, con dati aggiornati presentati alla riunione annuale dell’American Society of Clinical Oncology ASCO 2021.