Sono 390.700 le nuove diagnosi di cancro stimate nel 2022, con un aumento di 14.100 casi in 2 anni. Numeri elevati, che rendono sempre più urgente la continua diffusione dell’importanza della prevenzione: abitudini e comportamenti sani potrebbero infatti evitare la comparsa di circa 1 caso di cancro su 3. Oltre ai fattori già noti, anche la salute orale può contribuire alla prevenzione dei tumori, come ribadito in occasione del World Cancer Day, celebrato il 4 febbraio, da Straumann Group – azienda attiva nell’ambito dell’implantologia e delle soluzioni ortodontiche – e dal prof. Andrea Edoardo Bianchi, specialista in chirurgia maxillo-facciale, direttore scientifico Istituto Stomatologico Italiano ISI, Malattie Odontostomatologiche dell’Unicamillus Università Medica Internazionale, Roma.
SALUTE ORALE, PARODONTITE E TUMORI
Le più ricorrenti infezioni al cavo orale che colpiscono la popolazione riguardano i denti e i tessuti parodontali di supporto come la gengiva, il legamento parodontale e l’osso: di norma nel primo arco della vita determinano patologie cariose; in seguito possono causare gengivite e parodontite profonda, comunemente chiamata piorrea. Alcuni studi hanno dimostrato un’associazione tra parodontite grave e tumori di altri distretti, correlazione che può essere spiegata dal passaggio di batteri patogeni dalla bocca al resto del corpo, in particolare al tratto digerente. Mantenere un buono stato di salute orale è quindi importante anche per evitare che un’infiammazione dei tessuti duri e molli del cavo orale possa essere direttamente o indirettamente mediatrice di patologie a distanza. “Le carie destruenti tali da determinare fratture della dentina e dello smalto – spiega Bianchi – sono cause traumatiche per la lingua e le guance rappresentando un fattore di rischio per un’eventuale trasformazione di lesioni dei tessuti molli in tumori maligni del cavo orale.”
CANCRO E INFEZIONI: L’IMPATTO SCONOSCIUTO DEL MICROBIOTA ORALE E DEI BATTERI
Un’ulteriore infezione a cui fare attenzione è la candidosi orale, agente che può causare il carcinoma squamocellulare del cavo orale (OSCC). In particolare, tale associazione si evidenzia nelle forme meno trattabili che determinano un’iper-proliferazione cellulare. Meno conosciuto, ma altrettanto importante, è l’impatto che a livello di carcinogenesi orale hanno sia l’alterazione del microbiota orale che la proliferazione di alcuni batteri nel cavo orale: “La diminuzione di alcuni microorganismi abitualmente presenti e l’aumento di alcuni patogeni parodontali incrementano il rischio di sviluppare OSCC. I meccanismi di azione sarebbero diversi: l’aumentata attività infiammatoria, l’immunosoppressione dell’ospite, la promozione della trasformazione maligna, la secrezione di agenti cancerogeni”, prosegue Bianchi. “Questo sottolinea innanzitutto l’importanza della terapia delle cause della malattia parodontale anche per la prevenzione di questo tipo di tumore, oltre a sancire sempre di più la centralità del microbiota orale per la salute del nostro organismo. Una forte influenza della malattia parodontale partecipa all’aggravamento di malattie infiammatorie croniche, in primis l’aterosclerosi, con l’interessamento di organi bersaglio come cuore e rene; inoltre può condizionare negativamente sul controllo glicemico favorendo meccanismi di insulino-resistenza che possono aggravare il diabete e ad eventi negativi associati alla gravidanza.”
TUMORE ALLA BOCCA: MAGGIORE MORTALITÀ
Nel 2022 i carcinomi più frequentemente diagnosticati sono mammella (55.700), colon-retto (48.100), polmone (43.900), prostata (40.500) e vescica (29.200). Un tumore meno frequente ma da non sottovalutare è invece la neoplasia al cavo orale: oltre l’80% dei pazienti diagnosticati tardivamente non sopravvive oltre il quinto anno dal momento della scoperta. “Questa così bassa percentuale di sopravvivenza a 5 anni per un tumore che dovrebbe essere precocemente intercettabile per la sua sede facilmente ispezionabile, sorprende e deve farci riflettere”, commenta Bianchi. “Bisogna fare un confronto con alcuni dati: i più frequenti tumori della mammella, del testicolo, della prostata, e persino il melanoma cutaneo – comparabile al carcinoma della bocca come facilità diagnostica a livello di sede – sfiorano attualmente il 90% di sopravvivenza a 5 anni.” Numeri sconfortanti da imputare, secondo Bianchi, al ritardo diagnostico, formato dal cosiddetto patient delay, ovvero l’intervallo tra l’istante in cui il paziente si accorge dei primi segni e sintomi e quello in cui si rivolge a un medico sommato al tempo in cui si formula una diagnosi certa, il più delle volte per l’invio del paziente in strutture specializzate. Secondariamente, l’associazione di fumo e alcol è una delle principali cause del cancro orale e di altri tumori epiteliali delle prime vie aereo-digestive superiori, come faringe, laringe, esofago.
IMPIANTI DENTALI
Lo sviluppo delle metodiche implanto-protesiche comprovate, qualora inserite in un piano di trattamento riabilitativo correttamente declinato solo una volta stabilizzata la malattia parodontale, sono oggi strumenti a disposizione del clinico per il benessere del paziente. L’implantologia dentale, se condotta attraverso rigidi protocolli e sistematiche accreditate dal consenso scientifico, è una realtà terapeutica che permette una migliore qualità di vita e talvolta evita possibili lesioni determinate dal movimento o dall’affondamento nei tessuti orali di protesi mobili instabili, possibile causa dell’insorgenza di alterazioni delle cellule.
Se si intervenisse su fattori di rischio prevenibili e legati agli stili di vita si potrebbero evitare il 40% dei casi e il 50% delle morti oncologiche. È quindi fondamentale adottare fin dai primi anni di vita una serie di comportamenti adeguati per prevenire patologie del cavo orale, sistemiche e infiammazioni che possono contribuire allo sviluppo di tumori: un corretto stile di vita, un’igiene domiciliare attenta e visite periodiche per sottoporsi alla terapia causale della malattia parodontale, ma anche una sana alimentazione ricca di frutta e verdura e povera di carni rosse. “L’antico aforisma prima digestio fit in ore (la prima digestione avviene nella bocca) rimane ancora e sempre attuale”, conclude Bianchi. “Una masticazione efficiente con maggiore capacità di triturazione dei cibi aggiunge una capacità di digestione in tempi fisiologici con uno svuotamento gastrico che può evitare reflussi gastro esofagei in grado anch’essi di determinare patologie anche a carico del sistema respiratorio.”