
STOP alle mutilazioni genitali femminili, con ben 8 edizioni di corsi già organizzati per operatori sociali, sanitari e del terzo settore, volti a individuare le strategie di contrasto a queste pratiche, che violano i diritti fondamentali all’integrità della persona e alla salute delle bambine e delle donne. Con il simbolo di una cicatrice sul cuore inizierà nei prossimi giorni la campagna dell’Assessorato alla Sanità della Regione Piemonte contro le mutilazioni genitali femminili. “Target della campagna di sensibilizzazione sono donne e uomini stranieri con bambine, per coinvolgerli ed entrare in relazione con loro, attraverso le figure sociosanitarie di riferimento, con l’aiuto dei mediatori culturali, per allertarli sui rischi a breve e lungo termine di queste pratiche sulla salute delle donne”, spiega la dott.ssa Giolito. “Quello delle mutilazioni genitali femminili è un fenomeno che non appartiene alla nostra tradizione, ma che ci è vicinissimo, poiché viene subito anche da bambine che sono nate in Italia, o comunque sul territorio europeo, poiché fanno parte del sistema di tradizioni di alcune popolazioni, pur non avendo alcun fondamento religioso né culturale, stante che né il Corano né la Bibbia fanno alcun riferimento alle mutilazioni genitali femminili”. Semplice ed efficace il linguaggio con cui si raggiungeranno gli interessati: un disinvolto invito a parlarne in consultorio, che occhieggia dalle cartoline, e una spiegazione più dettagliata per le locandine, con una chiara spiegazione dei rischi per la salute, riferiti anche ai quattro diversi tipi di mutilazioni genitali possibili, nonché all’illegalità di queste procedure. Tutti i materiali verranno realizzati in quattro lingue: inglese, francese, arabo e italiano.