Bimekizumab nell’artrite psoriasica e nella spondiloartrite assiale

Nei pazienti affetti da artrite psoriasica con precedente risposta inadeguata agli inibitori del TNF-α, bimekizumab alla 52ma settimana ha dimostrato una risposta sostenuta ai 2 principali domini della patologia, articolare e cutanea. In tutto lo spettro delle spondiloartriti assiali, bimekizumab ha determinato una riduzione sostenuta dell’infiammazione a livello delle articolazioni sacroiliache e della colonna vertebrale, oltre a miglioramenti prolungati nelle principali manifestazioni periferiche della malattia, fino alla settimana 52. L’azienda biofarmaceutica UCB ha presentato al Congresso Europeo di Reumatologia EULAR 2023, recentemente svoltosi a Milano, i nuovi dati a lungo termine a 52 settimane di 3 studi di Fase 3 (Be Complete, con le estensioni a lungo termine Be Mobile 1 e Be Mobile 2) che valutano l’efficacia e il profilo di sicurezza di bimekizumab, inibitore dell’IL-17A e dell’IL-17F, in adulti affetti rispettivamente da artrite psoriasica attiva (PsA), spondiloartrite assiale attiva non radiografica (nr-axSpA) e spondilite anchilosante (SA) attiva, nota anche come axSpA radiografica (r-axSpA). Bimekizumab non è ancora stato approvato da nessuna Autorità regolatoria mondiale per le indicazioni sopracitate.

“L’artrite psoriasica e la spondiloartrite assiale sono malattie infiammatorie croniche e progressive che richiedono una gestione a lungo termine. I nuovi dati a lungo termine di bimekizumab presentati all’EULAR 2023 hanno mostrato risposte cliniche sostenute fino ad 1 anno in diverse manifestazioni della malattia e popolazioni di pazienti. Questi risultati – commenta Emmanuel Caeymaex, vicepresidente esecutivo, Immunology e U.S. Solutions di UCB – rafforzano la nostra fiducia in bimekizumab come potenziale nuovo futuro trattamento per i pazienti affetti da artrite psoriasica e spondiloartrite assiale.”