I benefici della tonsillectomia su apnee e faringiti

Le tonsilliti ricorrenti o gravi sono state definite come 7 o più episodi di faringite nell’anno precedente o più episodi nei 2 anni precedenti o 3 o più episodi nei 3 anni precedenti, ma la diagnosi rimane poco chiara in quanto non esistono test diagnostici standard che attribuiscano in modo prevedibile determinati sintomi a una tonsillite. La comune procedura pediatrica della tonsillectomia può ridurre le infezioni ricorrenti della gola e i disordini della respirazione nel sonno di natura ostruttiva, ma soltanto a breve termine. A lungo termine mancherebbero invece dei dati certi. È quanto osservato dalla revisione delle analisi effettuate su migliaia di bambini in uno studio pubblicato sulla rivista Pediatrics online 2017. Sinora sono peraltro stati scarsi gli studi pubblicati sulla storia naturale delle infezioni ricorrenti della gola, che potrebbero aiutare a determinare i possibili benefici a lungo termine della tonsillectomia. Dati affidabili sul potenziale di risoluzione spontanea delle infezioni ricorrenti e su variabili come la gravità potrebbero distinguere i pazienti in cui la necessità dell’intervento svanirebbe con la crescita dai candidati alla chirurgia.

La raccolta di informazioni a lungo termine, tuttavia, potrebbe risultare difficile, dato l’elevato grado di distorsione dei dati rilevato dopo 6 mesi nella maggior parte degli studi inclusi nella presente revisione. Per quanto riguarda i disturbi ostruttivi della respirazione, essi comprendono russamento, apnea ostruttiva nel sonno e sindrome di resistenza delle vie aeree superiori, e sono stati associati a riduzione del quoziente intellettivo, ipersonnolenza, labilità emotiva, minore durata dell’attenzione, bassa statura, enuresi, patologie cardiopolmonari e assenze scolastiche. Il 20% dei bambini sottoposti a tonsillectomia va incontro a complicazioni, fra cui compromissione respiratoria, ma la meta-analisi più recente ha riscontrato un miglioramento di 4,8 punti nel punteggio AHI dei bambini tonsillectomizzati. Si tratta di una differenza statisticamente significativa, e che potrebbe essere maggiormente evidente a livello clinico nei bambini con disturbi lievi-moderati. L’intervento ha un effetto positivo anche sulla qualità della vita correlata al sonno, che è particolarmente importante per i genitori e si associa a comportamenti psicologici negativi come ansia e fluttuazioni dell’umore.