
Ancora una conferma: negli ultimi 30 anni è aumentato il tumore della glottide nei giovani e negli adulti. A rivelarlo il prof. Steven Zeltels, della Harvard Medical School di Boston, che assieme ai suoi collaboratori ha pubblicato uno studio sulla rivista scientifica Annals of Otology, Rhinology & Laryngology. Sul banco degli imputati infezioni da HPV, fumo e alcolici.
Nel mondo i tumori della faringe e della laringe rappresentano il 10% circa di tutte le neoplasie maligne negli uomini e il 4% nelle donne. In Italia si contano circa 5mila nuovi casi l’anno di tumore della laringe tra gli uomini e 500 tra le donne. Le più comuni sedi di origine del carcinoma a cellule squamose sono la corda vocale vera, l’epiglottide e l’area post-cricoidea. I tumori della faringe hanno un’incidenza analoga, ma mortalità più elevata rispetto ai tumori della laringe; in Italia si registrano circa 4.600 nuovi casi l’anno per gli uomini e 1.300 per le donne.
I sintomi di un tumore maligno alla faringe o alla laringe sono spesso subdoli e non sempre specifici; variano a seconda della sede e della estensione della massa tumorale. Per esempio, i tumori delle corde vocali causano alterazione della voce, mentre i tumori della base della lingua e dell’epiglottide danno una vaga sensazione persistente di corpo estraneo con un dolore irradiato all’orecchio o si manifestano con linfonodi spesso ingrossati. Per tali motivi, mentre i tumori delle corde vocali sono in genere diagnosticati in fase iniziale, i tumori orofaringei sono diagnosticati in fase più avanzata, a causa di sintomi frequentemente trascurati dai pazienti (perché del tutto simili al consueto “mal di gola” o per linfonodi di interpretati come infiammazione delle vie aeree).
Secondo i ricercatori, la grande maggioranza dei pazienti con lesioni delle corde vocali presenta raucedini facilmente distinguibili, ma nei bambini e nei giovani adulti con raucedine da più di 3 settimane l’effettuazione della laringoscopia dovrebbe essere molto più immediata. E in presenza di un sospetto potrebbe essere effettuata una microlaringoscopia con biopsia intraoperatoria. Questo consentirebbe, in caso di tumori papillari delle corde vocali, di instaurare subito dei trattamenti laringoscopici mini-invasivi mediante laser che consentirebbero di conservare le corde vocali stesse e quindi la voce, evitando le temute complicanze delle terapie radianti. Inoltre, sempre secondo i ricercatori, i soggetti che sviluppano tumori papillari da Hpv sono predisposti allo sviluppo sincrono e metacrono di neoplasie, e quindi è importante riservare le radiazioni ionizzanti alle lesioni più grandi e solo in caso di effettiva necessità.