L’esposizione al sole oltre a dare beneficio a mente e corpo, se non praticata correttamente nasconde alcuni rischi che se sottovalutati possono portare all’insorgenza di patologie cutanee. Quali sono le abitudini degli italiani in fatto di esposizione solare? C’è consapevolezza dei pericoli legati a un’esposizione ai raggi solari senza adeguata protezione? Questi e molti altri aspetti sono stati presi in esame da una ricerca. Lo studio, condotto attraverso un questionario sottoposto a un campione di oltre 1000 intervistati nel 2015, ha rilevato che oltre il 40% non si è mai sottoposto ad uno screening dei nei. Dei restanti, solamente il 14,6% si sottopone annualmente ad uno screening presso uno specialista dermatologo. La propensione, quindi, verso la foto-protezione, ha ancora grandi passi da fare. Se da una parte la consapevolezza di quali sono i rischi di un’esposizione solare scorretta è cresciuta (un +35% rispetto all’edizione precedente teme il rischio di insorgenza di tumori) rimane ancora una pratica non diffusa quella di effettuare controlli regolari. L’esposizione al sole viene inoltre ancora associata principalmente alla sosta in spiaggia o in generale alle vacanze estive. Su questo fronte, il dato generale sull’uso della protezione solare in vacanza è positivo: l’85% degli intervistati applica una crema solare, di questi il 38,5% usa fattori di protezione SPF 50+.
Tuttavia, un campione significativo degli intervistati mostra quanto durante l’attività sportiva all’aperto non si percepisca l’esigenza di proteggersi dai raggi solari: oltre il 67% ha dichiarato di non utilizzare la foto-protezione durante l’attività sportiva e il 32% degli intervistati non era correttamente informato riguardo il rischio di scottature durante l’attività all’aperto, con la falsa sensazione che il movimento e l’attività sportiva attenuino il rischio di scottature e danni alla pelle. In sintesi lo studio rileva che, all’interno di un campione di cittadini già sensibile al tema della protezione dai raggi UV l’utente medio, benché informato correttamente riguardo l’importanza dell’uso della crema solare e i possibili rischi legati ad una scorretta esposizione ai raggi solari, tende a sminuire il possibile rischio dell’esposizione al sole durante l’attività all’aria aperta. Questo dato, insieme all’ancora troppo basso numero di persone che si sottopone regolarmente ad uno screening dei nei, evidenzia quanto ancora sia necessario lavorare affinché cresca la percezione del valore della protezione come arma di prevenzione.
“L’educazione è molto importante nella prevenzione del melanoma”, spiega il prof. Piergiacomo Calzavara Pinton, Direttore della Clinica Dermatologica Università di Brescia. “Il melanoma è la forma più pericolosa di cancro alla pelle ma, in più del 90% dei casi se diagnosticato in fase iniziale, potrebbe essere guarito. I controlli presso il proprio medico e il dermatologo sono quindi fondamentali e da effettuare regolarmente, ma importante è anche tenere sotto controllo i propri nei per segnalare al dermatologo situazioni sospette in modo tempestivo. In questo senso, viene in nostro aiuto il metodo ABCDE, dove ogni lettera corrisponde a un aspetto dei nei a cui fare attenzione e, soprattutto controllare che le lesioni non mostrino cambiamenti nel tempo. Importante anche l’educazione alla corretta esposizione al sole, da osservare non solo quando che ci si trova in vacanza in spiaggia o in montagna, ma sempre anche in città se svolgiamo attività all’ aria aperta”. Per questa ragione, La Roche-Posay quest’anno rinnova e incrementa il suo impegno nella campagna di prevenzione del melanoma, attiva già da 8 anni, aprendo le porte dei principali centri ospedalieri italiani in cui sarà possibile usufruire gratuitamente di uno screening dei nei completo da parte di uno specialista.