
Ogni anno in Italia si ammalano di tumore all’ovaio circa 5mila donne, in maggioranza nella fascia d’età tra i 50 e i 65 anni. Per tutte queste pazienti l’ospedale è una meta obbligatoria anche nei periodi di follow-up: lo è per la chemioterapia, per i controlli, le analisi del sangue o più banalmente per ritirare i farmaci. In questo periodo di emergenza Covid e di lockdown uscire di casa non è agevole e soprattutto è motivo di ansia, per i pericoli dovuti al virus amplificati da un quadro immunitario indebolito dalla malattia. GSK ha pensato a loro ed ha dato il via ad un programma di supporto integrato chiamato Noi per t(r)e, titolo che sottende l’attenzione dell’azienda alle pazienti, ai loro familiari e ai medici che le hanno in cura. Nello specifico si tratta di 3 progetti:
1. ASSISTENZA DOMICILIARE
Le pazienti potranno usufruire del prelievo ematico a casa propria da parte di un infermiere, che provvederà poi a consegnare sia i referti sia, nei giorni e negli orari concordati, la terapia con niraparib, PARP inibitore orale indicato per la cura di mantenimento nelle pazienti adulte affette da carcinoma ovarico avanzato, che stanno rispondendo alla chemioterapia a base di sali di platino. Il tutto ovviamente in accordo con lo specialista oncologo e con la farmacia ospedaliera di riferimento.
2. APERTURA DELL’EXPANDED ACCESS PROGRAM (EAP) DI NIRAPARIB GIÀ NELLA TERAPIA DI MANTENIMENTO DI PRIMA LINEA
L’EAP, meglio conosciuto come programma di uso compassionevole, ha lo scopo di fornire, su richiesta del medico, un accesso anticipato al farmaco per le pazienti in possesso dei criteri di ingresso, in attesa che il prodotto completi l’iter regolatorio di approvazione per la rimborsabilità in prima linea. Si tratta di un’opzione terapeutica per via orale per le pazienti che ad oggi per diverse ragioni possono accedere solo a terapie somministrate per via endovenosa in ospedale.
3. SUPPORTO AI CENTRI DI RIFERIMENTO REGIONALE NEL RIDISEGNO DEI PERCORSI ONCOLOGICI DELLE PAZIENTI CON CARCINOMA OVARICO
Il progetto si chiama BEYOND (BEtter qualitY Of life by reduciNg Day Hospital access). Si tratta di una consulenza offerta ai Day Hospital oncologici, con la collaborazione di Bip, società con un’importante esperienza nell’innovazione dei processi sanitari. L’evoluzione delle forme di somministrazione dei farmaci, in primo luogo il passaggio dalle terapie iniettive a quelle orali, possono migliorare la qualità di vita delle pazienti e nello stesso tempo ridurre tempi e costi per il sistema sanitario. Il ridisegno dei percorsi è tra l’altro più che mai attuale alla luce delle raccomandazioni per la gestione del paziente oncologico in periodo pandemico, emanate sia da AIOM, la società scientifica di riferimento degli Oncologi clinici Italiani, che da SGO, Società di riferimento statunitense della Ginecologia Oncologica.
“Questo piano integrato – spiega Fabio Landazabal, General manager di GSK Pharma – fa parte del più ampio progetto #AiutiamogliEroi con cui GSK Italia offre il proprio contributo per arginare l’emergenza da coronavirus.”