
Un nuovo farmaco ancora sperimentale, ma prossimo alla commercializzazione, ha dimostrato maggiore efficacia rispetto alle terapie standard attuali nel ridurre i disturbi dell’asma e nel prevenire le recidive. Si tratta di budesonide/formoterolo Turbohaler, che somministrato al bisogno ha dimostrato un miglior controllo dei sintomi dell’asma e una riduzione del 64% di riacutizzazioni rispetto alle terapie assunte giornalmente e già esistenti. Lo studio è stato presentato al congresso internazionale dell’American Thoracic Society e pubblicato sulla rivista New England Journal of Medicine.
L’asma è caratterizzato da una frequente mancanza di respiro e dispnea che variano tra le persone per durata, gravità e frequenza con cui avvengono. Si tratta di una malattia infiammatoria con ricorrenti fasi acute di infiammazione (causa) e sintomi (conseguenze). Il 50-75% dei pazienti asmatici soffrono di una forma lieve; l’infiammazione delle vie aeree si è dimostrata essere una caratteristica distintiva dell’asma.
“L’asma, compresa la forma lieve, è caratterizzata da un’infiammazione delle vie respiratorie”, spiega il prof. Alberto Papi, Ordinario di Malattie dell’Apparato Respiratorio e Direttore della Clinica di Malattie dell’Apparato Respiratorio dell’Università di Ferrara. “Sappiamo che diversi milioni di pazienti in tutto il mondo utilizzano eccessivamente le terapie di supporto, che permettono di alleviare i sintomi ma non rappresentano un trattamento per l’infiammazione e, d’altro canto, usano troppo poco le terapie di mantenimento per il controllo della malattia. I trial SYGMA forniscono dati importanti che favoriranno l’evoluzione nel trattamento terapeutico dell’asma lieve e potranno ottimizzare la gestione della patologia nell’ambito delle stesse linee guida.”