L’aritmia ventricolare è una malattia del cuore caratterizzata da continui attacchi aritmici. Incide negativamente sulla qualità della vita e la mette a rischio, con un’incidenza stimata del 4-16% nei pazienti cardiopatici over60. Il trattamento della tachicardia ventricolare è di solito rappresentato da farmaci anti-aritmici, ablazione transcatetere (tramite catetere inserito attraverso i vasi sanguigni o mediante accesso pericardico) e/o impianto di dispositivi cardiaci. Un particolare intervento di radioablazione stereotassica dell’aritmia (STAR) è stato eseguito in questi giorni a Roma, dal gruppo di cardiologi coordinato da Stefano Bianchi, del Fatebenefratelli-Isola Tiberina, in collaborazione con il gruppo di radioterapisti, guidato da Piercarlo Gentile, del San Pietro Fatebenefratelli, su paziente oncologico affetto da tachicardia ventricolare.
Con la radioablazione stereotassica dell’aritmia è possibile intervenire nei pazienti con particolari complicazioni che non rispondono al trattamento farmacologico o nei quali è fallito o controindicato l’intervento convenzionale. Consiste in un trattamento senza cateteri con radioterapia, non invasivo e indolore che, grazie a una sofisticata mappatura delle aree da trattare e all’estrema precisione nella somministrazione della dose di radiazioni nella zona aritmogena, consente di ridurre sensibilmente la durata dell’intervento e gli eventuali effetti collaterali. L’intervento di radioablazione sul paziente oncologico tachicardico ha avuto una durata di 20 minuti e ha permesso al paziente di tornare al proprio percorso oncologico/terapeutico senza ulteriori ritardi.