Dal 2016 esistono norme specifiche che regolano il rilascio e il rinnovo della patente per persone affette da sindrome delle apnee ostruttive del sonno. Calcolando che ogni anno sono circa 5.000.000 gli Italiani che si sottopongono a visita medica per il rinnovo del documento, questo fa sì che tale certificato sia tra i più compilati in assoluto e dunque un momento cardine per diagnosticare nuovi casi e fare prevenzione di incidenti. “Le persone iniziano a fare più caso a queste patologie”, spiega il dott. Fabrizio Salamanca, di Humanitas San Pio X. “Se fino a poco tempo fa chi si recava dall’otorino vi arrivava spinto dalle lamentele del coniuge, stanco dei suoi rumori notturni, in questi ultimi tempi abbiamo notato un incremento di persone arrivate autonomamente: operai addetti ai muletti, tassisti, gruisti, anche archeologi… tanti professionisti allertati dagli effetti della sonnolenza sulle loro prestazioni.”
Si stima che il russamento colpisca circa il 60% degli uomini e il 40% delle donne dopo i 50 anni. La sindrome delle apnee ostruttive del sonno interessa il 4% della popolazione maschile e il 2% di quella femminile tra i 30 e i 60 anni, con circa l’80% di pazienti a cui non viene diagnosticata la patologia. Inoltre, da uno studio del 2015 condotto dal dott. Sergio Garbarino, dell’Università di Genova, si evince che il 22% degli incidenti stradali in Italia ha come concausa la sonnolenza diurna data dalle apnee del sonno. Ciò significa che questa particolare forma di sonnolenza è responsabile di quasi 17.000 incidenti stradali, con circa 250 morti e più di 12.000 feriti l’anno. Inoltre, dati del 2017 stimano, per i soggetti affetti da OSAS, un rischio di subire infortuni sul lavoro aumentato del 2,5%.