La vaccinazione antinfluenzale è raccomandata ai soggetti fragili, ad esempio anziani e persone con patologie preesistenti, come AIDS, asma, patologie polmonari, cardiache, renali e diabete. Eppure, sono ancora molto poche le persone che ricorrono alla vaccinazione antinfluenzale. “A causa dell’influenza, le persone con diabete hanno un rischio triplo di ospedalizzazione, quadruplo di ricovero in terapia intensiva, doppio di infezioni letali”, dichiara Olga Eugenia Disoteo, coordinatore nazionale della Commissione Diabete Associazione Medici Endocrinologi AME. “L’infezione da virus influenzale, inoltre, può favorire l’insorgenza di chetoacidosi diabetica, oltre ad aumentare i livelli glicemici e interferire con le normali attività quotidiane, riducendo il sonno, l’accesso allo studio e al lavoro, l’interazione con le persone di supporto come la famiglia e gli amici e la capacità di sottoporsi ad attività fisica.”
In Italia, così come anche in molte altri Paesi, la copertura vaccinale nelle popolazioni a rischio è ben al di sotto della soglia minima raccomandata, arrivando nell’ultima stagione solo al 58%, ben lontana da quanto previsto dal Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale: 75% come obiettivo minimo perseguibile; 95% come obiettivo ottimale negli over65 e nei gruppi a rischio. La vaccinazione antinfluenzale in Italia è partita nelle scorse settimane, ed è ancora possibile aderire. “L’influenza può essere molto pericolosa per le persone con diabete. Per questo, raccomandiamo a tutti i pazienti di sottoporsi alla vaccinazione antinfluenzale e di farlo presto, prima che i virus inizino a circolare più diffusamente”, è l’appello degli specialisti dell’Associazione Medici Endocrinologi, e in particolare dalla Commissione Diabete, in occasione della Giornata Mondiale del Diabete, celebrata lo scorso 14 novembre 2022.