H1N1, H3N2 (A/Hong Kong/4801/2014) e B/Brisbane/60/2008. Non sono formule chimiche né tantomeno coordinate geografiche, bensì i tre ceppi di virus influenzali che si prevedono circolare nell’imminente stagione influenzale e che alcuni esperti hanno già predetto più impegnativa della precedente, in termini sia di numero di contagi (7 milioni previsti) sia di entità dei sintomi. Il ceppo AH3, tra l’altro, responsabile di epidemie ricorrenti, era già stato isolato il 7 settembre scorso presso il Dipartimento Materno-Infantile dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma in un bambino di tre anni e cinque mesi giunto in Italia su un gommone dalla Libia: questo episodio ha richiamato l’attenzione mediatica sul notevole anticipo della comparsa di questo patogeno, subito ribattezzato “supervirus di influenza 2.0”, in quanto, analogamente al citato B/Brisbane, ha subìto varie mutazioni che lo hanno reso più aggressivo. Il vero messaggio da recepire è sempre lo stesso: al di là di ogni inutile allarmismo – per loro natura i virus influenzali sono soggetti a variazioni della loro struttura – è bene non sottovalutare l’influenza: i suoi costi stimati ammontano a 2,8 miliardi di euro, giustificati non soltanto dall’assenteismo scolastico e lavorativo e dalla spesa per i farmaci ma anche dalle numerose possibili complicanze, a partire dalla polmonite. Dunque massima attenzione alla prevenzione, che si avvale del rispetto delle norme igieniche basilari, come il lavaggio delle mani, e della vaccinazione, raccomandata in particolare ai portatori di malattie croniche, quali per esempio diabete, cardiopatie, bronchite cronica e asma. Come ogni anno tutti coloro i quali non rientrano in queste categorie esposte a maggior rischio possono ricorrere al vaccino omeopatico che offre al pari una buona immunità specifica. Ogni anno viene prodotto un medicinale omeopatico utilizzando i ceppi presenti nel vaccino antinfluenzale composto qualitativamente di quegli stessi ceppi selezionati dall’Istituto Pasteur, ogni anno differenti in funzione delle analisi e delle previsioni di virulenza. Ovviamente la differenza è che il percorso di preparazione sottopone questi ceppi alla tecnica farmaceutica omeopatica, quindi diluizione e dinamizzazione in modo da avere come risultato finale ceppi dinamizzati e diluiti in genere alla 200 e alla 9 centesimale hannemaniana. Il rimedio omeopatico prende il nome di Influenzinum.
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