
Non vedersi malata e sentirsi “come prima”, con un miglioramento complessivo del benessere e dell’immagine corporea percepita nel tempo, grazie all’impiego di un innovativo sistema protesico invece della tradizionale parrucca: una svolta importante per le donne colpite da alopecia da chemioterapia, che si trovano a dover fare i conti non solo con la loro patologia tumorale ma anche con il pesante impatto psicologico e sociale della perdita dei capelli. Sono positive le evidenze emerse dallo studio promosso da Salute Donna Onlus che in collaborazione con l’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano ha realizzato uno studio pilota condotto per valutare l’impatto psicologico del sistema protesico CNC, 100% italiano, sviluppato da CRLab – Cesare Ragazzi Laboratories, in pazienti con recidiva di carcinoma della mammella e alopecia recidivante indotta da chemioterapia.
“Salute Donna è da sempre impegnata ad affiancare le donne con tumore e a cercare le migliori soluzioni possibili per migliorare la loro qualità di vita. Avevamo sentito parlare da diverse pazienti di un nuovo tipo di ausilio per la perdita dei capelli ma CRLab ci ha battuti sul tempo e ci ha contattati”, dichiara Annamaria Mancuso, Presidente di Salute Donna Onlus. “Siamo stati invitati direttamente nei laboratori di Bologna dove abbiamo potuto seguire il complicato processo manifatturiero che porta alla produzione del sistema protesico CNC e abbiamo subito capito che si trattava di una vera innovazione: abbiamo parlato con l’Istituto Nazionale Tumori perché ci è sembrato importante fare uno studio strutturato su donne con tumore della mammella recidivante e con una seconda alopecia da chemioterapia, quindi donne che avevano già provato la parrucca. I risultati sono davvero molto buoni. Questo sistema potrebbe aiutare le donne ma anche gli uomini e i più giovani affetti da tumore. Il passo successivo sarà quello di parlare con i decisori regionali per consentire un accesso equo a questo sistema.”
L’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano è da sempre impegnato nella ricerca scientifica non solo per offrire ai pazienti oncologici le migliori strutture, tecnologie d’avanguardia e terapie innovative ma per garantire una presa in carico globale tesa al miglioramento del benessere e della loro qualità di vita. “All’Istituto Nazionale dei Tumori l’attenzione alla persona non è mai mancata, da noi “paziente al centro” non è un modo di dire, ma una realtà da sempre”, commenta Marco Votta, Presidente Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano. “La nostra è una storia di successi in un mix equilibrato di scienza e di tecnica, ma anche di umanizzazione delle cure, come hanno insegnato i giganti dell’oncologia che hanno esercitato in Istituto la loro attività, come Gianni Buonadonna e Umberto Veronesi, i primi a sostenere l’importanza di curare la persona ancora prima della malattia. La scelta di partecipare a questo studio dunque va interpretata in questa ottica: il cancro impone grandi cambiamenti nella propria vita, scelte, fatiche, un continuo faccia a faccia con la malattia. In tutto ciò, è inevitabile perdere di vista se stessi, il proprio aspetto, a discapito dell’autostima, degli equilibri psicologici. Per questo, in Istituto da anni organizziamo sedute di trucco, lo scorso anno c’è stata anche una sfilata di moda coi turbanti, e oggi aderiamo a uno studio pilota che riguarda dispositivi protesici in caso di alopecia. L’obiettivo è di aiutare le nostre pazienti a ritrovare la voglia di essere donne, acquisire sicurezza e determinazione nella vita quotidiana e sul lavoro.”
IL SISTEMA PROTESICO CNC
Si tratta di un dispositivo medico, una protesi del capillizio altamente personalizzata realizzata in Italia che utilizza capelli umani, vergini, non trattati, inseriti uno alla volta in una sottile membrana polimerica biocompatibile coperta da brevetto. Il processo produttivo, interamente realizzato a mano, comprende 39 fasi e l’intero processo è certificato secondo lo standard ISO 9001:2008.