L’Italia è stato il maggiore produttore e utilizzatore di amianto. Secondo stime OMS, ogni anno questa fibra killer – che uccide anche a basse dosi e dopo decenni – provoca più di 100.000 decessi per i soli casi di mesotelioma, cancro polmonare e asbestosi per esposizioni professionali, a cui occorre aggiungere quelli per le altre patologie riconosciute (il cancro dell’apparato gastrointestinale e il cancro delle ovaie) e per esposizioni extraprofessionali. Si calcola che a tutt’oggi nel nostro Paese, in assenza di una bonifica efficace, vi siano circa 40 milioni di tonnellate di materiali contenenti amianto, per cui permangono le condizioni per la prosecuzione delle esposizioni anche dopo la messa al bando della lavorazione del minerale che è stato utilizzato massicciamente nella produzione industriale con scarsa attenzione per la sicurezza determinando l’esposizione professionale intensa e prolungata a polveri e fibre di amianto di più di 3 milioni di lavoratori. Questa situazione ha causato un’epidemia di patologie asbesto correlate. “Seimila decessi nel 2016, 10.000 nuovi casi diagnosticati; 54.000 da qui al 2025, anno in cui ci sarà il picco, e le stime sono prudenziali. È inaccettabile il sacrificio di vite umane che si possono ancora salvare a causa dell’inerzia delle pubbliche autorità”, dichiara l’avv. Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto.
Il sistema italiano di gestione delle politiche sociali rischia il collasso. Ad oggi, il costo sociale medio di un paziente oncologico per l’unità di riferimento (paziente e care-giver) è di 41.000 euro ogni anno (oltre 100.000 euro l’anno, se si dovesse aggiungere il costo di un farmaco di nuova generazione), cifra insostenibile sia per il singolo malato che per la sua famiglia, ma anche per il Sistema Sanitario Nazionale che dovrebbe affrontare una spesa complessiva stimata in 400 milioni di euro annui, a cui si aggiungono le spese per prestazioni previdenziali e assistenziali: un totale di circa 5 miliardi per i prossimi dieci anni. “Costi che potrebbero essere abbattuti se solo il Sistema Sanitario Nazionale utilizzasse esclusivamente i farmaci per i quali è stata dimostrata la capacità di aumentare la sopravvivenza di un malato oncologico”, dichiara il prof. Luciano Mutti.
L’Osservatorio Nazionale sull’Amianto, partendo dalla considerazione della dimensione di questi dati, è convinto che il problema, per la sua entità, debba essere affrontato e superato con strumenti tecnico-normativi e economico-finanziari che permettano la bonifica definitiva dei materiali contenenti amianto agli imprenditori, ai privati e ai cittadini tutti. Da questa considerazione nasce la proposta di legge per la bonifica presentata: “Si fonda sull’utilizzo della leva fiscale per incentivare i numerosi e, attualmente troppo costosi, interventi di bonifica dell’amianto e smaltimento del materiale cancerogeno, attraverso un riconoscimento di un credito di imposta alle imprese e di detrazione per i privati”, spiega Nicola Forte, Dottore Commercialista. “Anche per questi ultimi, il problema amianto è molto sentito e, nonostante esistano già delle riduzioni, queste non risultano sufficienti rispetto alla gravità del fenomeno. L’importo massimo previsto su cui calcolare la detrazione, sia pure limitatamente al quinquennio 2018 – 2022, dovrebbe aumentare da 96.000 a 120.000 euro, con una detrazione pari al 75%. Inoltre il contribuente potrà scegliere come utilizzare con maggiore efficacia il beneficio suddividendo la spesa detraibile in un numero variabile di rate da 5 a 10. Per quanto riguarda le imprese è previsto un beneficio maggiore, relativo non solo all’anno in corso, ma valido anche per il futuro, che prevede un credito di imposta pari al 50% delle spese di bonifica con un massimale di spese di 2.000.000 €, da suddividere in 3 quote di pari importo.”
Alla conferenza stampa promossa dall’Osservatorio Nazionale sull’Amianto ONA Onlus, e moderata da Benedetta Rinaldi, sul tema “Amianto: Come Fermare la Strage” sono intervenuti: Ezio Bonanni, Avvocato cassazionista e presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto; Nicola Forte, Dottore Commercialista, pubblicista; Luciano Mutti, Professore, titolare della Cattedra di Oncologia Medica e Ricerca Oncologica della Facoltà di Medicina presso l’Università Salford di Manchester. Presenti, inoltre, alcuni rappresentanti delle istituzioni nazionali e romane, gli On.li Corradino Mineo, Walter Rizzetto, Luca Malcotti, Fabrizio Santori, Federica Nobilio e Francesco Figliomeni.