Allarme Aifa e Cns su carenza immunoglobuline

In casi particolari, i farmaci assunti da pazienti affetti da gravi patologie non aiutano a guarire ma consentono di vivere una vita più dignitosa. Naturalmente tutto si complica quando queste categorie di farmaci iniziano a scarseggiare. È quanto sta accadendo con le immunoglobuline, da diverso tempo carenti in Italia nonostante il progressivo aumento del loro impiego. Di qui l’allarme dell’Agenzia italiana del farmaco: “La pandemia ha inevitabilmente acuito il fenomeno già nell’ultimo decennio; si è assistito a una crescita causata dalla continua approvazione di nuove indicazioni d’uso delle Ig, ma anche dal sempre più esteso utilizzo al di fuori delle indicazioni previste. I dati attuali relativi alla domanda di medicinali plasmaderivati in Italia attestano, conformemente a quanto osservato a livello internazionale, un incremento nell’uso di immunoglobuline (Ig), che negli ultimi anni continua esponenzialmente a crescere”, si legge in un documento sull’uso delle immunoglobuline umane in condizioni di carenza redatto da Aifa e Centro Nazionale Sangue Cns. “Una recente valutazione condotta dall’Emtm (European and Mediterranean Initiative in Transfusion Medicine) ha riscontrato dal 2004 a oggi un progressivo incremento nell’utilizzo fino al 40%, che comporta un potenziale sbilanciamento tra disponibilità e domanda.”

Il documento ha lo scopo di fornire criteri obiettivi per garantire un utilizzo appropriato e prioritario delle IG in contesti di carenza, in modo da assicurarne la disponibilità prioritaria a quei pazienti per i quali questi farmaci non siano facilmente sostituibili, garantendo loro la necessaria continuità terapeutica.