Si è svolta ieri la giornata internazionale della disabilità, istituita dall’Assemblea Generale dell’ONU nel 1992 con lo scopo di promuovere i diritti e il benessere delle persone con disabilità o diversamente abili in tutti gli ambiti della società e dello sviluppo. “Non sono un peso, ma soggetti attivi nella società e produttori di bene e di beni, se viene loro permesso di studiare, di lavorare, di essere accuditi con dignità, di realizzarsi”, dichiara Marco Rasconi, presidente UILDM. “Il loro contributo, sommato al contributo di tutti, fa crescere la società in maniera esponenziale. Chi è accolto, impara ad accogliere più facilmente.”
L’impegno dunque deve continuare, senza limitarsi a una singola giornata. Occorre aumentare la consapevolezza della loro situazione a tutti i livelli, politico, sociale, economico e culturale. Il 3 dicembre è un’occasione per riflettere sui temi quali il rispetto della dignità, l’inclusione delle persone con disabilità, l’abbattimento di tutte le barriere, fisiche e mentali, che impediscono la piena partecipazione alla vita. Certamente in questi anni sono stati compiuti passi importanti in questa direzione. Un grande risultato, da questo punto di vista, è la Convenzione ONU per i Diritti delle Persone con Disabilità, approvata nel 2006 e ratificata dall’Italia nel 2009. Anche la mentalità nell’approccio e nella visione della disabilità sta lentamente cambiando, timidi segnali all’inizio di un percorso ancora lungo che deve essere intrapreso.