
Superamento dei tetti di spesa per il recupero delle prestazioni non erogate e ruolo fondamentale della componente di diritto privato accreditato. Sono stati i temi al centro della LX Assemblea Generale dell’Associazione Italiana Ospedalità Privata Aiop, svoltasi nei giorni scorsi a Lecce. “[Occorre] andare oltre i vincoli di spesa all’acquisto di prestazioni sanitarie dalla componente di diritto privato del Ssn”, dichiara Barbara Cittadini, presidente nazionale Aiop. “lo hanno compreso anche le Regioni che, come in un mantra, ribadiscono questa esigenza in ogni veicolo normativo. Lo comprendono più di tutti i malati, costretti a subire liste d’attesa incoerenti con la gravità e la complessità della propria condizione clinica. Ora è il momento della politica.”
“Quando l’interesse pubblico è chiaro e definito, ed è così nel Servizio Sanitario Nazionale, qualunque partnership col privato può aumentare la tutela dell’interesse generale; infatti senza il privato accreditato la sanità italiana sarebbe peggiore”, afferma il sindaco di Lecce, Carlo Salvemini. “I 500milioni di euro che il Governo ha messo a disposizione delle Regioni per il recupero delle liste d’attesa, ma di cui è stato utilizzato solo il 30%, sono emblematici”, afferma il sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato. “Solo la giusta integrazione tra pubblico e privato può fare fronte alle esigenze dei cittadini. Al cittadino non interessa chi fornisce la prestazione, ma l’efficacia e la gratuità della stessa, nell’ambito di un modello universalistico di salute.”
“[Occorre impegnarsi] nella lotta agli sprechi”, dichiara Ylenja Lucaselli, componente della V Commissione Bilancio, Tesoro e Programmazione della Camera dei Deputati. “Non è necessario spendere di più, ma bisogna soprattutto spendere meglio ed è in questo che il ruolo del privato accreditato risulta fondamentale. Dovremmo immaginare delle Regioni con capacità di governare la spesa sanitaria, in grado di dare risposta sul tema delle liste d’attesa. Occorre, a tal fine, una visione generale che consideri la sanità pubblica e privata come due facce della stessa medaglia, non concorrenti ma complementari, che svolgono un servizio fondamentale nell’interesse dei cittadini.”
“Le Regioni – continua Cittadini – devono essere messe nella condizione di acquistare le prestazioni più efficaci da quelle strutture in grado di garantire in modo efficiente, tempestivo e puntuale, a prescindere dalla natura giuridica delle stesse e di mettere fine alla divaricazione tra coloro che, a causa delle carenze del Ssn, possono rivolgersi al mercato puro e coloro che, per motivi economici e sociali, sono costretti a una drammatica rinuncia alle cure. Si tratta, in altri termini, di superare anacronismi e nocivi pregiudizi ideologici e riportare, invece, il paziente al centro dell’interesse.”
“Ci sono 4milioni di italiani in attesa di screening e di prestazioni medico-chirurgiche”, afferma Rocco Palese, assessore alla Salute della Puglia. “Una situazione così straordinaria non può essere affrontata con strumenti ordinari: occorre superare il vincolo dei tetti di spesa sulla capacità delle Regioni di acquistare prestazioni dal privato accreditato. Dal 2012, infatti, è cambiato tutto, sia in termini negativi, con la crisi pandemica e il conflitto russo-ucraino, sia in termini positivi, con lo sviluppo tecnologico in Medicina, in Farmaceutica. La partnership pubblico-privato è un moltiplicatore formidabile degli investimenti necessari in sanità, nell’interesse di tutti.”