L’Associazione Italiana Ospedalità Privata AIOP ha presentato a Roma l’evento Le Fake News in Sanità. “Perché si continua a parlare di ‘Sanità privata’ (la Sanità ‘a pagamento’) per fare riferimento alle strutture di diritto privato della Sanità pubblica (finanziata attraverso la fiscalità generale, con un meccanismo di contribuzione progressiva)? Perché si continua a dire che ‘le strutture private accreditate selezionano le prestazioni meno complesse più remunerative’ quando le evidenze dicono il contrario? Perché si persevera con un approccio ideologico e con la sterile e dannosa contrapposizione pubblico-privato accreditato quando le criticità – iniquità di accesso alle cure per liste d’attesa non governate, rinuncia alle cure, ricorso alla Sanità a pagamento, mobilità passiva non fisiologica, inefficienze e sprechi – dovrebbero indurre a potenziare la sinergia tra le due componenti del sistema?”
“La scelta di coniugare la presentazione del 3° Bilancio Sociale AIOP al tema delle Fake News in Sanità nasce dal desiderio di raccontarci per il valore che creiamo e che possiamo, ulteriormente, creare per promuovere una Sanità pubblica, efficiente, solidale ed equa, in un contesto nel quale aumenta la nostra attenzione al tema della qualità di vita nel nostro Paese, oltre che al tema ambientale, generazionale e di genere”, dichiara Barbara Cittadini, presidente nazionale AIOP. “Parlare di componente di diritto privato del Servizio Sanitario Nazionale vuol dire ancorare la natura delle strutture private accreditate e ogni intervento al corretto perimetro di riferimento, quello della Sanità pubblica. Quante volte sentiamo parlare impropriamente di ‘privatizzazione’ della Sanità? Quante volte leggiamo articoli nei quali si confonde il ‘privato’ inteso come natura giuridica di una parte delle strutture del Ssn e ‘privato’ quale forma di fuoriuscita dallo schema universalistico e solidale di Sanità. È successo, ancora una volta, la scorsa settimana nell’ambito di un question time alla Camera dei Deputati, a commento della modifica – introdotta nell’ultima manovra di Bilancio – del tetto di spesa all’acquisto di prestazioni da erogatori di diritto privato, congelato al 2011. Questo intervento invece – afferma Cittadini – permetterà di prendere in carico più pazienti, curare di più, ridurre le liste d’attesa, continuando ad assicurare prestazioni complesse e di provata efficacia clinica.”
“Per il contrasto alle Fake News in Sanità dovremmo prevedere provvedimenti specifici”, afferma Francesco Zaffini, presidente della X Commissione Affari Sociali, Sanità, Lavoro Pubblico e Privato, Previdenza Sociale, Senato della Repubblica. “Ma qui lavoriamo su un terreno scivoloso, perché da un lato si deve garantire libertà di espressione e di stampa e, dall’altro, bisognerebbe evitare, in un momento di difficoltà della nostra Sanità nazionale, di dare addosso a questo nostro Ssn, che invece è veramente glorioso e rappresenta un’eccellenza nel panorama europeo e internazionale, soprattutto grazie a chi ci lavora dentro.”
“La Politica fa molte promesse che spesso vengono disattese”, dichiara Sandra Zampa, segretario gruppo PD, componente della X Commissione Affari Sociali, Sanità, Lavoro Pubblico e Privato, Previdenza Sociale, Senato della Repubblica. “La Sanità è un tema che chiama in causa le nostre coscienze ed è certamente uno dei punti dolenti nell’opinione pubblica. I cittadini si aspettano qualcosa di più considerati gli impegni presi durante l’esperienza pandemica. Allarmano la riduzione delle risorse e la difficoltà delle Regioni nel far fronte al problema delle liste d’attesa e della tutela del personale.”
“Oggi, quando si parla di Sanità lo si fa in maniera troppo approssimativa e divulgando notizie non veritiere, a partire da quella sul personale medico: si dice che in Italia ci siano pochi investimenti per la loro assunzione, e questo non è vero”, afferma Ylenja Lucaselli, capogruppo FdI, V Commissione Bilancio, Tesoro e Programmazione, Camera dei Deputati. “In realtà, la componente di diritto pubblico non ha utilizzato fondi stanziati per 3miliardi di euro. Il tema vero riguarda la formazione e l’assenza di competenze. Quindi, questa è già una fake news così come quella secondo la quale la Sanità privata sarebbe un contraltare di quella pubblica, quando noi sappiamo benissimo che è un supporto fondamentale, un asse centrale per il mantenimento degli standard qualitativi.”
“Le fake news sono un fenomeno rischioso per il diritto alla salute e per la Sanità pubblica”, dichiara Tonino Aceti, presidente Salutequità. “Tutte le scelte di policy rispetto al Ssn devono essere guidate innanzitutto dalle evidenze, che devono indirizzare l’agire anche di tutti gli stakeholder. Noi, ad oggi, abbiamo utilizzato solo in piccola parte il privato accreditato, e molte Regioni in modo residuale, per recuperare le liste d’attesa. Le Regioni che hanno colto meno questa opportunità sono anche quelle che hanno ‘recuperato’ meno prestazioni e non hanno utilizzato molte risorse che lo Stato aveva stanziato proprio in questo senso. Tale evidenza non è mai stata al centro del dibattito lasciando spazio alle fake news e questo è un danno per i cittadini e per il Ssn.”
“Le politiche della salute si intrecciano con molte altre politiche pubbliche. Si tratta, tuttavia, di un terreno sul quale si acuiscono gli scontri”, afferma Luca Del Vecchio, direttore Area Politiche per il Digitale e Filiere, Scienze della Vita e Ricerca, Confindustria. “Il presunto conflitto tra Privato e Pubblico è una delle tante fake news in circolazione. Le politiche pubbliche iniziano ad essere fondate su misure oggettive elaborate da soggetti tecnici come Agenas. Questo ha determinato un mutamento di cognizione e l’assunzione di iniziative coerenti da parte della maggioranza. Pensiamo al superamento del tetto di spesa.”
“Le fake news sono un problema ricorrente, che in questo momento non affligge solamente la Sanità”, dichiara Anna Maria Bencini, Farmindustria. “Nell’ambito sanitario, le notizie false rappresentano un grande pericolo perché possono creare mancanza di fiducia nella scienza e anche problemi di salute pubblica. Il ruolo di Farmindustria, in questo senso, è fondamentale perché l’industria farmaceutica è importante per la comunicazione sanitaria ed è infatti regolata da un codice di condotta molto rigoroso. Le informazioni che ci arrivano sono sempre verificate in ogni loro aspetto.”
“In un mondo sempre più globale e virtuale, i cittadini sono bombardati da informazioni sui temi di salute e la rete è diventata un veicolo privilegiato di disinformazione”, afferma Andrea Mandelli, presidente FOFI. “Cercare di rimuovere le asimmetrie informative è un impegno che coinvolge in prima persona i farmacisti in virtù del rapporto di fiducia e di vicinanza con la cittadinanza. L’informazione e l’educazione dei pazienti, il contrasto alle fake news veicolate da ‘dott. Google’ e dai social, sono parte integrante della nostra attività quotidiana, che perseguiamo attraverso l’ascolto e il dialogo costanti, la rassicurazione dei cittadini e l’invito a rivolgersi sempre a fonti autorevoli per la ricerca di informazioni in tema di salute e di terapie.”