
Il latte umano donato LUD è il primo sostituto del latte materno per i neonati più vulnerabili, ad esempio quelli prematuri e/o di peso molto basso oppure affetti da altre gravi patologie alla nascita e quelli che si trovano in situazioni di emergenza quali, ad esempio, terremoti, inondazioni, uragani. Anche se in misura minore rispetto al latte materno, il LUD ha effetti protettivi preziosi e può essere considerato come un “ponte nutrizionale terapeutico”, fino a quando non sarà possibile un’alimentazione completa con il latte della madre o non sarà terminato il periodo critico. Tra i benefici del latte umano donato figurano in particolare: la riduzione dei casi di enterocolite necrotizzante; la riduzione della durata della degenza in Terapia Intensiva Neonatale; una migliore tolleranza alimentare; l’aumento di allattamento materno alla dimissione.
Il 19 maggio 2025 ricorre la Giornata Mondiale della Donazione del Latte Umano, nata ad opera del network delle Banche del Latte Umano del Brasile (Bancos de Leite Humano o BLH-BR), che ogni anno organizza un concorso a livello mondiale, con lo scopo di scegliere uno slogan in grado di rappresentare il significato più profondo della donazione del latte, che per l’edizione di quest’anno è riassunto in: “Donazione di latte umano: un gesto umanitario che alimenta la speranza”, proposto da Isabela Gasparelli, della città di Rio de Janeiro in Brasile.
Nel mondo sono più di 750 le Banche che raccolgono il latte umano donato, situate in 66 Paesi; forniscono oltre 1milione di litri di latte umano, a più di 800mila neonati ogni anno. Si tratta perlopiù di neonati prematuri e vulnerabili, che possono ricevere questo fondamentale alimento. Poco meno della metà delle Banche (296) si trova in Europa; con 44 Banche attive sul suo territorio, l’Italia è il primo paese in Europa, seguito da Germania (37) e Francia (36).
L’Associazione Italiana Banche del Latte Umano Donato AIBLUD ha realizzato nel febbraio del 2025 la IV indagine sull’attività delle Banche del Latte Umano Donato nel nostro Paese, relativa agli anni 2023 e 2024 (le precedenti erano riferite rispettivamente a 2014, 2016 e 2020). Il questionario proposto ha raccolto dati fondamentali sulla donazione del latte umano in Italia, con interesse specifico alla regionalizzazione del servizio e al ruolo delle Banche del Latte Umano Donato nell’alimentazione dei neonati, in particolare quelli ad alto rischio: “Le BLUD presenti in Italia alla fine del 2024 erano 44 e sono state tutte coinvolte nell’indagine. L’adesione è stata del 100%, a dimostrazione della forte motivazione che anima tutte le nostre BLUD”, dichiara il dott. Guido Moro, presidente AIBLUD. “Pertanto, i dati sono riferiti a 44 BLUD su 44, un dato straordinario se confrontato a quello relativo alle precedenti indagini. Dai dati raccolti, è emerso un incremento del numero di mamme donatrici (1.523), un aumento del volume del latte donato (quasi 10mila litri) e una durata media di donazione di 137 giorni. Nonostante ciò, il fabbisogno di LUD dei neonati più vulnerabili non è ancora completamente soddisfatto, perché le BLUD sono distribuite in modo disomogeneo e non organizzate in rete.”
Il LUD è stato utilizzato soprattutto nell’alimentazione dei neonati di basso peso e patologici, mentre rimane limitato il suo utilizzo nei neonati a termine sani. Rimane costante il fatto che, in tutte le indagini, soltanto 1/3 circa dei neonati più fragili e più bisognosi di una alimentazione appropriata, riceve il latte umano donato. “Dalla IV indagine si rileva inoltre che quasi tutte le BLUD applicano i principi dell’autocontrollo e del sistema HACCP, mentre il servizio di raccolta del latte a domicilio richiede ancora interventi migliorativi”, afferma il dott. Giuseppe De Nisi, vicepresidente AIBLUD. “Infatti, 16 Centri (36,4%) affidano alle donatrici l’impegno del trasporto alla Banca del loro latte donato. L’informatizzazione si sta diffondendo nella gestione delle attività delle BLUD: più di 1/3 delle Banche (36,4%) ha adottato un software specifico che potrà comportare in futuro una messa in rete delle Banche, sia a livello regionale che nazionale. A questo proposito, dai dati raccolti risulta che il 32% delle BLUD risulta in rete con altre Banche ed il 50% rientra in una normativa regionale.”
I dati dell’indagine mostrano che le BLUD italiane hanno superato le difficoltà emerse con la pandemia da Covid-19, hanno conservato la loro funzione nel mantenere efficiente e sicuro il servizio di raccolta e distribuzione del LUD e hanno garantito discreti volumi di latte umano raccolto. Le principali problematiche che l’AIBLUD dovrà affrontare in prospettiva futura sono la copertura omogenea delle aree che al momento sono sprovviste di BLUD, e la promozione di un piano di Regionalizzazione delle BLUD nel nostro Paese. Alcune Regioni hanno già risolto il problema (Toscana), altre lo stanno affrontando grazie a delibere Regionali (Veneto, Sicilia, Calabria) o con proposte organizzative (Puglia). La speranza, sottolinea AIBLUD, è che in tempi brevi tutte le Regioni si diano una propria regolamentazione per passare poi subito dopo ad un progetto di messa in rete di tutte le BLUD a livello nazionale.
“La Giornata Mondiale della Donazione del Latte Umano – conclude il prof. Massimo Agosti, presidente della Società Italiana di Neonatologia – ricorda a tutti coloro che si prendono cura dei neonati nelle Terapie Intensive Neonatali TIN, alle famiglie di questi bambini e a coloro che sono coinvolti in sanità a livello amministrativo e organizzativo, che il latte umano donato per i neonati vulnerabili, che non hanno disponibilità del latte della propria mamma, può essere una vera e propria medicina salvavita, aumentando, inoltre, la consapevolezza del valore dell’allattamento al seno e del latte umano nelle TIN e nella comunità.”