Agopuntura e PMA

Alcuni studi hanno indagato la combinazione di agopuntura e procreazione medicalmente assistita (PMA), rilevando talvolta un miglioramento negli esiti della fecondazione artificiale; il trattamento, che attualmente non rientra nelle linee guida internazionali per la PMA, avrebbe in alcuni casi migliorato fino al 10% la percentuale di successo. L’agopuntura, medicina alternativa della tradizione cinese, consiste nell’inserzione di aghi metallici sterili molto sottili in determinati punti del corpo, che stimolerebbero alcune aree cerebrali. “La donna affronta i 30 anni con energia, molteplici sfide nei diversi ambiti della propria vita e piena capacità fisica e mentale. Sfortunatamente – dichiara la dott.ssa Antonella Memmo, specialista in Anestesia e Rianimazione, agopuntore – la biologia non la accompagna quando si parla di fertilità, dato che a partire dai 35 anni, quando la maggior parte delle donne si trova nel proprio momento più vitale, inizia il declino della fertilità (diminuisce il numero di ovociti), una condizione che può ferire e rendere la donna emotivamente fragile. L’agopuntura – afferma – può costituire un ulteriore supporto quando si parla di PMA: non dolorosa (si avverte una sensazione passeggera di formicolio che è assolutamente benefico e indica un buon funzionamento dell’ago inserito), ha poche controindicazioni e può contribuire a ridurre lo stress e l’ansia che accompagnano la coppia durante un percorso di PMA.”