“Il 54% degli Italiani non ha mai controllato il proprio udito.” Campagna Nonno Ascoltami! La Prevenzione in Piazza 2024

Sono più di 7milioni le persone che in Italia hanno problemi di udito, pari al 12,1% della popolazione, ovvero 1 persona su 3 fra gli over65. Negli ultimi 5 anni, solo il 31% della popolazione ha svolto un controllo dell’udito, mentre il 54% non l’ha mai fatto. Solo il 25% di quanti potrebbero trarne beneficio usa l’apparecchio acustico, nonostante l’87% di chi lo utilizza dichiari migliorata la propria qualità di vita. Al livello mondiale, l’Oms stima che circa il 5% della popolazione conviva con una perdita uditiva e che entro il 2050 circa 1 persona su 4 sperimenterà una forma di diminuzione dell’udito, pari a quasi 2,5miliardi di persone in tutto il mondo. Se ne è discusso a Roma nel corso di una conferenza stampa organizzata alla Camera dei Deputati da Udito Italia, che anche quest’anno promuove la propria campagna itinerante di prevenzione Nonno Ascoltami! La Prevenzione in Piazza, giunta alla XV edizione. All’incontro hanno preso parte, tra gli altri: Luciano Onder, giornalista; Marcella Marletta, già direttore generale dei Dispositivi Medici del Ministero della Salute; l’on. Nazario Pagano, presidente della Commissione Affari Costituzionali della Camera; l’on. Salvatore Deidda, presidente della IX Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni della Camera; Teresa Calandra, presidente Federazione Nazionale Ordini Tecnici Sanitari Radiologia Medica TSRM e Professioni Sanitarie Tecniche della Riabilitazione e della Prevenzione PSTRP. L’incontro è stato coordinato dalla presidente di Udito Italia, Valentina Faricelli, e dal fondatore della Onlus, Mauro Menzietti, membro del Comitato Centrale del World Hearing Forum, Oms.

In occasione della conferenza stampa sono stati illustrati i risultati dei tavoli di lavoro permanenti curati da Udito Italia, che periodicamente riunisce una rosa di esperti sui temi del benessere uditivo, della sicurezza stradale e sulla collaborazione con le professioni sanitarie. L’edizione 2024 della campagna prevede 5 domeniche, prendendo il via il 29 settembre 2024 da Venezia, Ancona e Torino per concludersi il 27 ottobre 2024 a Napoli e Busto Arsizio. L’iniziativa è sostenuta dall’Oms e dal Ministero della Salute e vede coinvolti Medici specialisti, professionisti sanitari e volontari che per una giornata saranno a disposizione dei cittadini per approfondire la conoscenza del senso dell’udito.

Il 06 ottobre 2024 la campagna raggiungerà Vicenza, Trento, Genova, Terni e Pescara; il 13 ottobre 2024 Udine, Bari, Chieti, Como e Siena; il 20 ottobre 2024 sarà la volta di Trieste e Monopoli. Per l’occasione si consolida inoltre la partnership con Croce Rossa e Misericordia, presenti nelle piazze con il proprio indispensabile supporto logistico. Durante le giornate, sarà possibile effettuare controlli dell’equilibrio, con l’obiettivo di valutare il rischio di cadute soprattutto negli anziani. I controlli verranno effettuati in alcune città pilota, grazie alla somministrazione di un apposito test.

Secondo l’Oms, oltre 1,5miliardi di persone convivono con una qualche forma di disabilità uditiva, pari a 430milioni in forma invalidante, cifra che nel 2050 potrebbe raggiungere i 2,5miliardi, di cui oltre 700milioni in condizioni invalidanti. Negli ultimi anni l’allarme maggiore riguarda la sempre crescente esposizione al rumore, soprattutto negli ambienti ricreativi. Ciò ha portato l’Oms a prevedere che oltre 1miliardo di giovani nel mondo potrebbe essere a rischio di perdita dell’udito a causa di abitudini di ascolto non sicure. La salute uditiva riveste inoltre un ruolo fondamentale in molteplici aspetti della vita un tempo sottovalutati, come ad esempio nella sicurezza stradale.

Se diagnosi precoce e tecnologie assistive sono armi certamente fondamentali, rimangono determinanti sensibilizzazione e consapevolezza tra le persone: sempre l’Oms stima che il 50% dei casi di ipoacusia potrebbe essere prevenuto attraverso adeguate misure di Sanità pubblica. “Il nostro obiettivo è avvicinare le persone alla prevenzione in modo naturale”, dichiara Faricelli. “Oggi lo stigma resta il principale problema per chi soffre di un abbassamento uditivo. La nostra campagna ha l’obiettivo di sensibilizzare la popolazione a controllare il proprio udito. L’udito condiziona la vita sociale nelle nostre giornate […]. Serve una nuova cultura in merito ai problemi di udito. Dobbiamo lavorare affinché le Istituzioni possano lavorare in modo congiunto a sostegno della prevenzione.”

“Abbiamo stretto una convenzione con la Fno Tsrm e Pstrp grazie al coinvolgimento di tutte le professioni sanitarie coinvolte, tra cui i tecnici audiometristi, tecnici audioprotesisti e logopedisti”, prosegue Faricelli. “Oggi solo il 50% delle persone che potrebbero farlo si rivolge agli Specialisti per prevenire i disturbi dell’udito. Il nostro scopo è di mettere in campo tutte le forze per convincere chi ancora non lo fa a partecipare agli screening uditivi.”

“Le domeniche di prevenzione volute da Udito Italia sono ormai un appuntamento importante annuale, un momento di particolare significato per la sensibilizzazione che bisogna fare nei confronti della popolazione in tutta Italia”, afferma Pagano. “Credo sia davvero significativo andare in piazza e dare la possibilità al cittadino, anche solo a un passante, di fermarsi e controllare gratuitamente lo stato del proprio udito. Questa campagna non rappresenta solo un’occasione per effettuare controlli ma è soprattutto un richiamo all’importanza della prevenzione, fondamentale in tutti i rami della salute. Ovviamente il problema dell’udito è soprattutto molto presente in termini percentuali fra le persone in età avanzata e loro, quando escono dal mondo del lavoro, quando diventano pensionati, già si isolano. Il fatto di sentire e di ascoltare poco li isola ulteriormente. Ecco dunque che questo è un tema di natura sociale, che riguarda anche la sicurezza stradale.”

“Quello della salute uditiva è un tema che prima di conoscere l’associazione anche io sottovalutavo”, dichiara Deidda. “Ora sono più attento e sensibile e mi accorgo di quanto sia necessaria l’attività di informazione. È un tema che è stato accolto con molta attenzione, perché prima di tutto c’è stata la sensibilizzazione per gli anziani: i nonni, infatti, sono i primi ad avere questo tipo di problema, ma ora se ne stanno accorgendo anche i giovani, con il tema dell’inquinamento acustico. E noi ci dobbiamo lavorare affinché le nuove generazioni non abbiano queste preoccupazioni.”