Si stima che circa 1/3 delle persone ricoverate per Covid-19 presenti limitazioni nell’autonomia a 5-6 mesi dopo la dimissione, e che fino a 2/3 delle persone curate a domicilio per Covid-19 presentino limitazioni dopo 3 mesi dopo la negativizzazione sierologica. Sono evidenze emerse in occasione del XLIX Congresso Nazionale Simfer, Società Italiana di Medicina Fisica e Riabilitativa, che raccoglie i medici fisiatri italiani. Come emerso dalle relazioni presentate, una quota non trascurabile delle persone affette da Covid-19 avevano già condizioni disabilitanti preesistenti, con capacità funzionali che si sono ulteriormente ridotte a seguito dell’infezione.
“Si tratta di difficoltà nelle attività quotidiane, nella deambulazione e in molte attività di lavoro e tempo libero, che non sono solo legate a problemi respiratori, ma anche alla compromissione di molti apparati, come ad esempio il sistema nervoso (fatica, difficoltà di memoria e concentrazione, deficit della forza e della coordinazione muscolare), il sistema muscolare e scheletrico (dolori articolari e muscolari, debolezza muscolare), cardiovascolare, a problematiche psicologiche e psichiatriche come ansia e depressione”, spiega Paolo Boldrini, past president Simfer. “Per indicare questa condizione è usato il termine di Sindrome Post-Covid, o Post Covid Condition nella definizione dell’OMS; la stessa OMS sottolinea ne sottolinea il particolare impatto sull’autonomia.
“Simfer ha ottenuto l’autorizzazione a curare la traduzione italiana della definizione dell’OMS, che verrà adottata in un position paper sulla riabilitazione delle persone con sindrome Post-Covid, che verrà presentato nel suo schema generale e sarà breve pubblicato e conterrà indicazioni su come aiutarle in tutti i contesti”, aggiunge Boldrini. Il ruolo della riabilitazione e della Medicina Fisica e Riabilitativa per aiutare queste persone è determinante: l’OMS aveva già segnalato come il settore della riabilitazione fosse stato il più penalizzato fra i servizi sanitari fin dai primi mesi della pandemia, sollecitando tutti i Paesi a sostenerne la ripresa. Oltre ai documenti di indirizzo già emanati sul tema, l’OMS sta predisponendo 2 ulteriori linee guida – una clinica ed una organizzativa – alla cui elaborazione stanno partecipando diversi fisiatri italiani.