Secondo alcuni ricercatori dall’Unità di Diabete, Nutrizione e Metabolismo dell’Università Federico II di Napoli, in collaborazione con l’Ircss Synlab Sdn e l’Istituto di Biostrutture e Bioimmagini del Cnr di Napoli, cambiando il proprio piano alimentare, il diabete si può combattere e prevenire con una dieta ispirata alla tradizione mediterranea. Questa, in soli 2 mesi, sarebbe in grado di ridurre significativamente il grasso accumulatosi in eccesso nel pancreas e conseguentemente migliorare la produzione di insulina. “Quando il grasso è in eccesso si accumula, oltre che nel tessuto adiposo, anche in organi in cui non ci dovrebbe essere, come fegato, pancreas, cuore e muscolo, e questo accumulo altera alcune funzioni principali dei vari organi”, spiega il prof. Giovanni Annuzzi. Nel corso dello studio, è stato chiesto ai pazienti con diabete tipo 2 di seguire per 2 mesi una dieta multifattoriale o una dieta ricca in acidi grassi monoinsaturi contenuti nell’olio extra-vergine d’oliva. “La dieta multifattoriale – spiega il dott. Giuseppe della Pepa, ricercatore – era ricca in fibre e in alimenti a basso indice glicemico (legumi, verdura, cereali integrali e frutta), acidi grassi monoinsaturi (presenti nell’olio extra vergine d’oliva), acidi grassi omega 3 e omega 6 (derivanti dal pesce grasso e dalla frutta secca a guscio), vitamine e polifenoli (frutta, verdura, tè, caffè) mentre l’altra dieta era ricca solo in acidi grassi monoinsaturi derivanti dall’olio extra vergine d’oliva.”
Sono quindi stati monitorati i livelli di glicemia e insulinemia a digiuno e nelle 4 ore successive ad un pasto test: “Al termine dei 2 mesi, il grasso pancreatico si è ridotto significativamente del 10% nella dieta multifattoriale e durante il pasto abbiamo osservato, sempre nella dieta multifattoriale, un incremento significativo della secrezione insulinica del 30%, soprattutto nelle prime due ore successive al pasto”. Finora riduzioni significative di grasso pancreatico erano state indotte solo attraverso importanti riduzioni del peso corporeo, tuttavia difficile da ottenere e soprattutto da mantenere nel lungo periodo, spiega la dott.ssa Lutgarda Bozzetto. “Le ricadute cliniche derivanti dai risultati di questo studio sono enormi. Infatti, adottare una dieta ispirata alla tradizione mediterranea può indurre anche un miglioramento della secrezione precoce di insulina dopo i pasti, considerato uno dei meccanismi principali che portano al diabete tipo 2”; conclude la prof.ssa Angela Rivellese. Il contenuto di grasso pancreatico è stato misurato mediante risonanza magnetica prima e dopo la dieta. Lo studio è stato pubblicato su Diabetes Care.