Giornata Mondiale della Voce. “1 italiano su 5 colpito da disfonia almeno 1 volta nella vita”

Il 16 aprile 2023 ricorre il World Voice Day. La corretta “manutenzione” degli organi fonatori può sembrare una questione di esclusivo interesse per cantanti o attori. In realtà, sono moltissime le professioni, dagli insegnanti agli speaker radiofonici, dal personale di front office agli operatori dei call center, dai venditori agli istruttori di fitness, che parlano in modo intenso e continuativo, per diverse ore al giorno. Pur essendo veri e propri “professionisti della voce”, spesso non fanno nulla per mantenere in salute lo strumento più importante del proprio mestiere, aumentando il rischio di andare incontro a problematiche quali la disfonia. “Si stima che circa il 20% della popolazione generale sperimenti almeno un episodio di disfonia, ossia un’alterata qualità della voce”, dichiara il prof. Francesco Mozzanica, direttore Unità Operativa di Otorinolaringoiatria dell’Ospedale San Giuseppe, docente presso l’Università degli Studi La Statale di Milano. La percentuale sale se si prendono in esame alcune categorie particolari di lavoratori, soprattutto gli insegnanti: la prevalenza dei disturbi a carico degli organi fonatori in questo gruppo può arrivare infatti al 70%. La disfonia può essere funzionale, senza lesioni specifiche, oppure organica, quando l’abuso reiterato della voce, a frequenze e volumi elevati, ha prodotto delle lesioni, come i noduli cordali. “Tutti i professionisti vocali – continua Mozzanica – dovrebbero quindi prestare attenzione alla disfonia così come ad altri campanelli d’allarme, soprattutto se ricorrenti, in quanto segnali del fatto che i propri organi fonatori sono sotto stress: cali della voce, alterazioni del timbro, fatica a fine giornata nel sostenere la conversazione, ‘fame d’aria’, laringiti e faringiti frequenti, dolore e disagio nell’utilizzo della voce.”

In presenza di uno o più di questi disturbi, la prima regola da seguire è il riposo – ricordano gli esperti – cercando di evitare tutto ciò che potrebbe aumentare lo stato infiammatorio. Se il problema persiste, diventa opportuno consultare un medico specialista, Otorinolaringoiatra e Foniatra: “L’Otorino eseguirà una laringoscopia o laringostroboscopia, esame poco invasivo che permette di vedere le corde vocali durante la fonazione e di visualizzare eventuali lesioni organiche, come noduli, polipi, cisti e piccole cicatrici”, afferma Mozzanica. “Sarà poi impostato un percorso logopedico di tipo preventivo e abilitativo all’uso corretto della voce, se il problema è ancora allo stadio iniziale, o di tipo riabilitativo, specie nel caso in cui vi sia un danno strutturale alle corde, eventualmente coadiuvato da terapie farmacologiche. In alcuni casi può esserci l’indicazione all’intervento chirurgico, per asportare la lesione in microlaringoscopia.”

Esistono poi alcune regole di “igiene vocale” raccomandate dagli specialisti che possono aiutare a mantenere la voce in salute aiutando a prevenire quei disturbi la cui progressione porta verso la disfonia organica:

  • “Evitare gli agenti irritanti quali fumo, anche passivo, e polvere;
  • Limitare l’assunzione di alcool e caffeina;
  • Tenere sotto controllo un eventuale reflusso gastroesofageo;
  • Ridurre l’inquinamento acustico nell’ambiente in cui si lavora (più rumore ci porta a forzare e ad affaticare ulteriormente le corde vocali);
  • Favorire una buona qualità dell’aria, che è la ‘benzina’ della voce, aprendo periodicamente le finestre, tenendo puliti i filtri dei condizionatori e mantenendo un adeguato livello di umidità;
  • Non dimenticare la propria idratazione, bevendo spesso;
  • Avere cura della propria igiene orale;
  • Cercare di prevenire le patologie dell’apparato respiratorio che possono infiammare la laringe;
  • Dare il giusto riposo agli organi fonatori se li sentiamo stanchi, non solo concedendoci pause di silenzio, ma anche con alcune strategie da attuare mentre si parla, soprattutto se sopraggiunge la sensazione di ‘fame d’aria’, dando più spazio alla respirazione, rallentando il ritmo dell’eloquio e modulandone l’intensità;
  • Fare attenzione anche alla postura che si assume: può aiutare a preservare la voce; ad esempio, per l’operatore di call center, una posizione del collo in linea con la schiena o leggermente reclinato in avanti, non all’indietro.”